La nascita di un figlio dovrebbe essere un evento naturale, ma non sempre è così ed i tempi coincidono con le aspettative della persona. Quando tale desiderio non è presto soddisfatto inizia la lunga e sfiancante battaglia della ricerca di un bambino. Lo stress aumenta e frequentemente compaiono sensi di colpa che fanno pensare di non essere capaci o di aver sbagliato ad aspettare che tutti i tasselli fossero al posto giusto.
Non tutti sanno che la sterilità e l’infertilità costituiscono un problema in aumento nelle società occidentali.
Tale condizione porta con sé molti ostacoli “domande indiscrete, problemi di coppia o esami invasivi” che determinano implicazioni psicologiche importanti: inizia lo stress con l’ansia da concepimento, la coppia è pervasa da senso di impotenza e frustrazione che porta con sé forte angoscia. Tutto ciò ha implicazioni non positive sullo stato d’animo dei partner, non agevolando neppure la naturalezza del concepimento. Così la dolce attesa si trasforma in un’attesa snervante. Ci si ritrova a mettere in discussione il proprio immaginario di vita, le aspettative individuali e di coppia.
Superate le fasi in cui lei si sente pronta per avere un figlio, oppure lui ha un lavoro saltuario, oppure lui lo vuole mentre lei ha paura, arriva il momento nella coppia in cui si decide di avere un figlio. Il passaggio dal desiderio alla ricerca di un bambino e alla genitorialità, costituisce un processo di maturazione della coppia che costruisce lo spazio mentale e affettivo per il figlio desiderato. Anche se il figlio ancora non c’è fisicamente, è già molto presente nelle menti dei due e nella relazione di coppia. Così si apre la danza. Tuttavia in alcuni casi non è previsto di rimanere in pista senza alcun inciampo. E questo lo sanno bene quelle coppie in cui il processo della ricerca del figlio non è così naturale. Quando il bambino non arriva lo spazio mentale di cui sopra rimane vuoto e la coppia comincia a porsi delle domande entrando nella fase delle indagini per individuare le ragioni mediche che possono spiegare la mancata gravidanza. Così dalla fase “Un figlio perchè no?” pian piano si passa alle cicliche frustrazioni di ogni mese che determinano incertezza, timori e speranze.
Una diagnosi di infertilità, sterilità o ipofertilità produce una forte sofferenza. L’immagine di sé risulta frantumata dall’infertilità. Nei casi in cui c’è una spiegazione medica il peso di questa, a volte, si posa proprio sulle spalle di colei o colui che la medicina ha additato come “colpevole”.
Si produce “una crisi di vita” su tre fronti. Il primo fronte con cui ci si trova a scontrarsi è quello della sanità, degli innumerevoli test fatti, dell’intimità con il proprio compagno, della burocrazia insensata e di tutte quelle innumerevoli situazioni in cui c’è stata la tentazione di mandare tutto a monte. Il secondo fronte è quello degli altri, e delle loro domande indiscrete e superficiali che portano all’esasperazione; ed infine il terzo, il più arduo, ovvero quello con sé stessi raprresentato da dubbi e sensi di colpa che assalgono lla persona.
In alcuni casi, lungo il tragitto di queste coppie nella dura battaglia della ricerca di un figlio si presenta anche un aborto spontaneo. Se sia meglio o peggio nessuno può dirlo, alcune donne alla ricerca lo preferirebbero pur di sentire per pochi istanti la maternità tanto desiderata.
La battaglia della ricerca di un figlio che non arriva è molto faticosa dal punto di vista psicologico e fisico.
In questa battaglia i soggetti implicati possono elaborare il lutto che una diagnosi di sterilità/infertilità/ipofertilità comporta, rinforzando il loro legame affettivo, sostenendosi nell’attraversamento di un periodo difficile e cercando i percorsi possibili da intraprendere. Tuttavia non è un processo semplice e scontato ed importante non sottovalutare l’ansia, la rabbia e la depressione che tale condizione comporta con anche le difficoltà di coppia che tali vissuti possono determinare.
Un percorso di sostegno psicologico può accompagnare gli individui e la coppia nel ritrovare la forza necessaria ad affrontare la situazione. Perché un futuro c’è ancora. Occorre poterlo vedere. Vivere tutto questo in solitudine ne rende ancora più difficile l’elaborazione, soprattutto per quelle coppie di italiani che risiedono all’estero e si trovano lontani dai propri cari ed amici.
Se hai bisogno di maggiori informazioni al riguardo contattami tramite il form del mio sito. Eseguo colloqui di sostegno psicologico, psicoterapia individuale ad indirizzo cognitivo-comportamentale e psicoterapia di coppia; inoltre per coloro che risiedono all’estero o sono impossibilitati a recarsi presso il mio studio di psicologo-psicoterapeuta a Firenze eseguo consulenza psicologica online in videochiamata Skype.