Quando l’amore si trasforma in qualcosa di malsano e dannoso per la nostra salute fisica e mentale? Quando si parla di dipendenza affettiva?
Se un individuo è capace di amare positivamente, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri non ama affatto.(L’arte di amare, Erich Fromm)
L’amore per il proprio partner, per la propria famiglia, ma anche per sé stessi e per il prossimo è il sentimento che guida l’essere umano in modo positivo e costruttivo. Tuttavia può capitare che questo sentimento si trasformi in qualcosa che ci danneggia fisicamente e psicologicamente.
A volte sentiamo storie di persone che in nome dell’amore soffrono moltissimo giustificando i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza e i tradimenti del partner. E’ proprio in questi casi che stiamo amando troppo.
Per fare luce sul concetto di “dipendenza affettiva” prenderò in considerazione il libro “Donne che amano troppo”, scritto da Robin Norwood. Per dipendenza affettiva, si intende la tendenza ad amare troppo, restando in una relazione affettiva insoddisfacente che non risponde ai propri bisogni di amore, cura e attenzione; oppure ad avere estrema difficoltà a terminare la relazione stessa.
Quando si ama troppo?
Per la psicologia di coppia amare troppo non significa amare molti uomini o innamorarsi troppo spesso, ma significa un attaccamento ossessivo a un partner e la pretesa di chiamare amore questa ossessione; pur riconoscendo che sta influendo negativamente sul proprio equilibrio, non riusciamo a liberarsene. Quando l’amore da esperienza appagante si trasforma in un qualcosa che ci fa soffrire, ci ossessiona e ci impedisce di vivere appieno la nostra vita significa che stiamo amando troppo. Frequentemente in queste situazioni si tende a giustificare l’indifferenza, il malumore, il cattivo comportamento o i tradimenti del partner attribuendoci la colpa di non essere abbastanza.
Cosa determina questo attaccamento morboso a qualcuno che non può o non è disposto a darci l’amore che rincorriamo?
Dietro questi atteggiamenti risiede un forte sentimento di paura: paura di restare soli, paura di non essere sufficientemente amabili, paura di essere ignorati o abbandonati. Il modo di porsi in relazione di una persona che “ama troppo” è quello di controllare l’altro rendendosi assolutamente necessaria, la convinzione è che concentrandosi sui bisogni dell’altro e facendo di tutto per compiacerlo, l’altro non potrà più fare a meno di noi. Ma in realtà non stiamo amando affatto perché siamo dominate dalla paura e amare con paura significa attaccarsi morbosamente a qualcuno che riteniamo indispensabile per la nostra esistenza.
È importante mettere in evidenza come accanto ad una persona che ha bisogno che qualcuno abbia bisogno di lei, c’è ne è sempre un’altra che ha bisogno di qualcuno che accetti di essere responsabile per lui, in un gioco relazionale dove entrambe le parti partecipano attivamente.
Dove si originano le paure di chi ama troppo?
Si origina dal disvalore personale, da una sfiducia nella propria capacità di essere amati e accettati per quello che si è, che la porta a ricercare all’esterno da sé, ovvero nel partener, conferme che non siamo in grado di darci da soli. Ovviamente tale ciclo interpersonale si autoalimenta in una dinamica senza soluzione, perché più la donna si sacrifica e lotta per salvaguardare il rapporto con un uomo indisponibile, distante, maltrattante, che non ricambia l’amore, più lui continuerà a perpetuare distanza, non amore, indifferenza, dando vita ad una rigida cristallizzazione di ruoli.
Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perché quando nel nostro vuoto, andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo vuoto. Vuoto che se non lo riempiamo d’amore per noi stesse attrarrà partner pericolosi e incapaci d’amore
Altre persone con una diversa storia familiare chiuderebbero subito il rapporto invece una donna o un uomo affettivo dipendente pensa di non aver fatto ancora abbastanza.
Studi relativi all’ambito della psicoterapia di coppia rilevano che sia uomini che donne possono cadere nella trappola della dipendenza affettiva.
Un percorso terapeutico, psicoterapia individuale o consulenza psicologica online, può essere utile per colore che sistematicamente hanno a che fare con partner deludenti.
Il punto di partenza è scegliere di assumersi delle responsabilità, partendo dallo sviluppo di una buona relazione con sè stessi; “nessuno può amarci se non amiamo davvero noi stessi, perché quando per colmare il nostro vuoto andiamo cerchiamo l’amore, troviamo solo altro vuoto”.
Se hai bisogno di maggiori informazioni rispetto alla consulenza psicologica online via Skipe o il servizio di psicoterapia individuale presso il mio studio di a Firenze contattami compilando il modulo.