Paura di stare soli

donna abbandonata
L’affermarsi dei social network e l’enorme numero di “amici” o contatti che abbiamo su Facebook o Twitter, ha contribuito alla decrescita della media di amici intimi per persona. Questa mancanza si percepisce soprattutto tra gli over trentenni influendo prepotentemente sull’aumento della paura di stare soli e provare un senso di costante distanza dall’ambiente che le circonda. Secondo Punset, che ha ampiamente trattato questo argomento, la solitudine può essere considerata l’epidemia del nostro secolo.
Studi clinici hanno dimostrato che la solitudine cronica e acuta influenza negativamente il benessere personale.
La solitudine accompagnata da un sentimento di abbandono indebolisce il nostro sistema immunitario, il che a sua volta fa sì che la pressione arteriosa aumenti, insieme al livello di produzione degli ormoni che causano stress.
E se si potesse superare la paura di stare soli?

Superare la paura di stare soli non è, sicuramente un processo semplice e richiede un grosso sforzo; ma è sicuramente importante per la crescita e la serenità personale. A  volte, potrebbe essere necessario un aiuto professionale, specialmente nei casi di paura molto marcata.
In questo breve scritto prenderò in considerazione alcune pratiche per il superamento della paura di stare da soli. E’ importanto mettere in atto:
-Darsi valore: sapere quanto siete importanti e valorizzarsi anche se non siamo in compagnia è un passo indispensabile per perdere la paura di stare soli.
-Considerarsi la persona più importante della propria vita: per stare bene con gli altri occorre prima stare bene con sé stessi.
-Razionalizzare: la paura della solitudine può trasformarsi in qualcosa di irrazionale. E’ importante identificare da dove nasce davvero quella paura per  dare una spiegazione logica a ciò che stiamo provando.  Ciò ci permetterà di  accettarla e comprenderla come un sentimento normale e superabile.
-Dimenticare il passato: il perdono e il superamento delle esperienza passate è un’ottima strategia per non provare uleriore dolore e frustrazione. È necessario andare avanti, con ottimismo e un atteggiamento positivo ed aperto alla vita.
-Non confondere l’essere single con l’essere soli: molte persone identificano la felicità con l’avere una relazione, ma è un errore. Avere un partner o essere circondati da persone non è sinonimo di allegria. C’è chi si sente solo anche se ha sempre gente accanto. È necessario capire che la solitudine può anche essere positiva, e di certo una condizione migliore rispetto a una relazione vuota e insoddisfacente.
Ci da sicurezza personale un buon livello di autostima, la realizzazione personale, la sicurezza in se stessi e la fiducia nelle proprie capacità, ingredienti necessari per superare ogni problema.
Bibliografia: Elsa Punset Scrittrice e Filosofa