Quando viaggiamo per lunghe percorrenze il corpo ne può risentire e possono comparire problemi di sonno. Alcuni ne soffrono di più mentre altri meno, ma per fortuna ci sono alcuni metodi per mitigarne l’impatto. Il jet lag o, in realtà, lo stato di pigrizia e sfasamento del viaggiatore, è un problema transitorio del sonno che colpisce coloro che, in un breve lasso di tempo, attraversano più fusi orari.
Quale è la causa?
Il corpo ha il suo orologio interno nel tronco cerebrale. Ci dice quando stare svegli e quando dormire. Il jet lag si verifica perché questo orologio è ancora sincronizzato con il fuso orario del nostro punto di partenza e non ancora la città in cui siamo arrivati.
Quali sono i sintomi del jet lag?
Fatica diurna, malesseri generali, irritabilità, malumore e problemi di sonno.
Cosa si può fare per prevenirlo?
In linea di principio se dobbiamo raggiungere un evento importante che richiede di essere in condizioni ottimali, dobbiamo provare a velare qualche giorno prima in modo che il corpo e il nostro orologio biologico si adattino. E per quanto possibile cercare di riposare il più possibile.
Per la maggior parte delle persone è più facile adattarsi alle variazioni di orario quando si vola ad ovest,
Cosa dovremmo fare una volta arrivati a destinazione?
La cosa migliore è stare nel nuovo programma come se avessi sempre vissuto nella destinazione. Una volta arrivato, non dormire fino a notte fonda. Adatta anche i pasti all’ora locale.
Ovviamente le persone che si trovano a dover viaggiare molto spesso per lavoro in mete assai distanti possono soffrire di questi sintomi fisiologici, pertanto è importante avere bene presente che i sintomi sopra descritti dipendono dal jet Lag.
Ovviamente se l’irritabilità e i disturbi del sonno permangono generando ansia e apprensione può essere d’aiuto considerare tutto ciò da una prospettiva più psicologica.