Le persone che, spesso, viaggiano per lavoro o per piacere si rendono conto quanto i paesi siano diversi tra di loro e quanto la cultura del posto abbia proprie abitudini, idee e stili di vita.
Per un italiano che si trasferisce all’estero tutto ciò può creare un periodo di smarrimento e frustrazione. Ciò non accade solo per gli italiani che si trasferiscono in paesi come il Giappone, l‘Australia, la Cina ecc..luoghi estremamente diversi e lontani dal proprio paese e dalle proprie abitudini; ma anche per italiani che vivonoall’estero in luoghi come Melbourne, Parigi, Londra, Berlino, Zurigo ecc…Anche questi luoghi seppur più vicini fisicamente determinano cambiamenti di stili di vita ed abitudini importanti che possono causare uno stato di solitudine, rabbia, ansia e frustrazione.
Ricerche antropologiche hanno evidenziato che i soggetti di una stessa cultura hanno più facilità di riconoscere in una determinata espressione i medesimi stati d’animo. Ad es. alcune culture dell’africa centrale e meridionale tendono ad avere un tono di voce che per un europeo è generalmente considerato alto ed aggressivo. Senza andare tanto lontano nel vecchio continente tedeschi e britannici sono abituati a non gesticolare mentre parlano; gli italiani, invece, sono conosciuti in tutto il mondo per il loro modo di “sbracciarsi”.
Ognuno di noi, grazie ai flussi culturali globali, potrà certamente ricordare un episodio personale in cui si è trovato a constare che uno stesso gesto può essere considerato in molti modi diversi a seconda del contesto in cui si trova. Inoltre non bisogna dimenticare che la comunicazione è già di per sé una relazione, uno scambio con l’altro in cui si partecipa entrambi; mittente e destinatario sono immersi nella situazione comunicativa e vi partecipano con la stessa quota perché anche il silenzio e l’ascolto sono forme di comunicazione.
Ciò che io considero naturale può non esserlo altrettanto per la persona che ho di fronte perché le abitudini, gli usi ed i costumi sono appresi; di conseguenza anche molte valutazioni qualitative sono apprese. A tal proposito un esempio: in Europa sono ritenute buone e commestibili alcune specie animali che in altri paesi non si mangerebbero mai per ragioni culturali ( la mucca è sacra in buona parte dell’India). Questo per sottolineare che persino i concetti di buono o cattivo non sono innati ma “imparati”, anche bello-brutto (pensiamo all’ideale femminile nell’epoca rinascimentale) e molti altri. Queste regole comunicative o di senso comune possono determinare nell‘italiano trasferito all’estero delle difficoltà psicologiche nell’inserimento e nel farsi sentire a proprio agio con gli altri, unito alla lontananza dei propri cari che può determinare in alcune persone un peso.
Se ti sei trasferito all’estero e stai sperimentando momenti di frustrazione, ansia, senso di solitudine ed altri problemi psicologici non aspettare, contatta uno psicologo online tramite Skype. Ultimamente, grazie alla crescita della rete internet, la consulenza psicologica online è un servizio sempre più sfruttato da italiani che vivono a Parigi, Berlino, Londra ecc…
I nostri occhiali culturali a volte ci portano a percepire il diverso da noi negativamente non permettendoci di individuare nell’altra cultura aspetti che potrebbero arricchire la nostra visione analitica ed emotiva e dimenticando, o quasi, i motivi positivi che ci hanno spinti al trasferimento. Chiedere aiuto ad uno psicologo online via Skype permette di uscire da questo circolo vizioso e di riappropriarsi della propria vita.