Il gioco d’azzardo patologico anche detto Gap è un disturbo del comportamento. Il DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, IV edizione), lo classifica all’interno dei Disturbi del Controllo degli Impulsi, sottolineando la forte attinenza con la tossicodipendenza, tanto che nel DSM 5 verrà inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali”. L‘Associazione Psichiatrica Americana ne evidenzia anche la grande affinità con i Disturbi Ossessivo-Compulsivi.
Per giocatore compulsivo si intendono quegli individui che mostrano una crescente dipendenza per il gioco d’azzardo, aumentando progressivamente:
-la frequenza delle giocate
-il tempo trascorso in attività di gioco
-la somma spesa tentando apparentemente di recuperare le perdite
-investendo più delle proprie possibilità economiche (facendosi prestare i soldi)
-trascurando gli impegni che la vita gli richiede.
Tali persone cronicamente e progressivamente diventano incapaci di resistere all’impulso di giocare.
La principale caratteristica del Gioco Patologico è un comportamento persistente e ricorrente di gioco d’azzardo che compromette la sfera personale, familiare e lavorativa. Il gioco ed i soldi in queste persone diventano il pensiero costante, e poiché i soldi non sono mai sufficienti la persona cerca costantemente modi per raccimolarli, arrivando persino a mentire alle persone care, rovinando relazioni lavorative e facendo debiti con creditori molto esigenti.
Il gioco patologico è determinato dall‘adrenalina che scatta al momento della vincita. Così sotto questo influsso si continua a sperare di vincere soldi, pensando di poter recuperare ciò che si è perso. Questo meccanismo determina un circolo vizioso che si autoalimenta. Le persone che soffrono di gioco patologico sono continuamente alla ricerca di avventura, di uno stato continuo di eccitazione e di euforia. Giocano perché una sola piccola vincita alimenta la speranza di “soldi”, e quando si perde, si continua a giocare con la speranza di riuscire a vincere i soldi persi. Il circolo vizioso che si crea è: Si gioca, si perde, si gioca ancora per il desiderio-speranza-convinzione di vincere.
Inoltre il giocatore d’azzardo patologico oltre la sua vita compromette e distrugge anche quella delle persone a lui vicine, che si trovano a vivere costantemente nel terrore di perdere tutto da un momento all’ altro. Proprio perciò può essere molto utile farsi aiutare, anche se spesso in questa dipendenza l’aiuto non viene contemplato, visto che si crea un circolo vizioso che porta ad inseguire le perdite ed a pensare che solo giocando si può invertire la situazione.
Frequentemente accade che dopo un primo momento caratterizzato da vincite esaltanti, la persona (predisposta al GAP) inizi a rincorrere altre vincite, aumentando sia la frequenza di gioco che le puntate. Inizia così ad instaurarsi la dipendenza dal gioco, che come per gli alcolisti non passa mai totalmente. Infatti il percorso di trattamento del Gap è simile a quello delle persone affette da problemi di alcol. Si può uscirne e gli ingredienti sono: volontà, motivazione e sostegno familiare.
La terapia si basa su più obiettivi, si lavora sul senso di sé e sull’ autostima, due aspetti molto compromessi in queste persone.
Oltre al problema di gioco patologico spesso è presente anche uno stato depressivo, su cui è importante agire. Inoltre è necessario attivare un cambiamento che porta ad acquisire nuove abitudini che sostituiscono il gioco.
La terapia per il Gioco Patologico è complessa e chiama in causa più figure professionali tra cui psicologo, psichiatra e incontri di gruppo. Tuttavia molto determinante nell’ buon esito del percorso è la motivazione personale.
Il punto di partenza è riconoscere di avere un problema, perché la negazione costituisca la difficoltà più grave. In sintesi riconoscere di avere bisogno di aiuto è il primo passo che porta a stare bene.
Dal Gioco patologico si può uscire, tuttavia la volontà e la motivazione sono gli ingredienti essenziali. Riconoscere di avere un problema, confidarsi con le persone che sono più vicine, vincere la vergogna, e chiedere aiuto, sono i passi principali per iniziare una nuova vita. Questo articolo è rivolto a tutti coloro che hanno un problema di gioco patologico e vogliono uscirne, ma anche per i familiari che oltre a soffrire in prima persona non sanno come poter aiutare i loro cari. Se stai cercando uno psicologo psicoterapeuta a Firenze per problemi di Gioco Patologico (Gap) leggere questo articolo ti può essere utile. Il territorio offre molti servizi rispetto a questo problema, in forte crescita. Se hai bisogno di maggiori informazioni, compila il form.