
Si stima che in Italia ci sia un divorzio su tre. In questo caso però il detto “Mal comune mezzo gaudio” non vale; infatti anche se molto comune, questa rimane un’esperienza estremamente dolorosa e complicata da gestire.
La fine di una relazione è un processo molto difficile, doloroso e spesso sottovalutato, sia per il partner che lascia che per quello che viene lasciato.
L’esperienza vissuta dal partner che subisce la separazione è molto simile a quella del lutto. Tuttavia questa esperienza, se ben gestita ed affrontata, può determinare un profondo cambiamento nella persona e una maggior consapevolezza delle proprie capacità personali. Tutto ciò è molto importante per le relazioni future.
La fine di un matrimonio, quindi, non rappresenta solo la fine della storia d’amore che legava i due partner ma anche la fine di tutte le aspettative e del progetto di vita su cui si era creduto. Per questo motivo accettarne la fine è un processo psicologico molto complesso, anche quando il matrimonio è stato estremamente deludente.
La separazione, in genere, determina un vuoto, una crisi nella persona ed un estrema fragilità emotiva. A prescindere dalla durata del matrimonio, si esce dal divorzio “segnati” e cambiati, perchè riapre vecchie ferite non completamente cicatrizzate o provoca una grave ferita all’autostima: ci si sente mediocri, si cerca di scusare l’altro, ci si logora il morale rimuginando i propri difetti e ricordando i migliori momenti di felicità della nostra bella storia d’amore.
E’ indubbio che ognuno ha il suo modo di vivere questo lutto, e all’interno delle persone separate notiamo molte differenze nell’affrontare questo momento difficile. In alcuni predominano sentimenti di depressione mentre in altri rabbia e rivendicazione. Tutte queste emozioni in presenza di figli, se non gestite, possono interferire anche sulla loro serenità ed il loro equilibrio psico-fisico.
In genere l’elaborazione della separazione avviene per fasi.
Inizialmente si assiste alla fase della negazione, in cui il partner che viene lasciato non riesce a darsi una spiegazione dell’accaduto perchè a suo avviso andava tutto bene. Questo in parte può essere anche vero, visto che, frequentemente chi lascia non riesce a comunicare all’altro le sue difficoltà fino a quando non decide di terminare la relazione. Altre volte, invece, capita che vengono inviati o esplicitati segnali di noia, stanchezza del rapporto, insoddisfazione che però la persona innamorata non riconosce o nega. Le persone in cui la negazione è una caratteristica fondamentale, in genere, affrontano il divorzio come se non le riguardasse, voltando subito pagina. Questo può essere un rischio perchè non permette di capire i motivi per cui siamo arrivati a ciò e può essere il preludio ad una crisi successiva. In questi casi capita spesso che la persona inizi a soffrire di ansia, derivante dalla paura di dover affrontare il mondo da soli! Alcune persone per tentare di gestire questo stato d’animo mettono in atto comportamenti impulsivi (spese eccessive, bere o mangiare troppo) che creano un circolo vizioso e spesso amplificano la frustrazione o l’ansia.
A questo periodo può susseguirsi la fase dei rimorsi e sensi di colpa. Iniziando la nuova vita da single e dovendosi rimettere in gioco capita spesso che le persone provino sentimenti di estrema tristezza e siano portate a colpevolizzarsi addossandosi tutte le responsabilità del fallimento del matrimonio. E’ a questo punto che la persona lasciata inizia a rendersi conto della perdita subita. Questa fase è molto delicata ed importante da gestire altrimenti potrebbe accadere di identificare con la fine del mtrimonio la prova della propria inadeguatezza personale.
Dopo questi momenti di estrema tristezza si passa alla fase della rabbia in cui prevalgono sentimenti rabbiosi nei confronti dell’ex-partner che ci ha lasciati. Questo momento è molto utile all’elaborazione della fine del matrimonio, tuttavia è importante comprenderlo e gestirlo altrimenti potremmo precluderci la possibilità di amare di nuovo oppure riportare in altre relazioni la nostra esperienza fallimentare.
Dopo aver provato ed elaborato tutti questi differenti e dolorosi stati emotivi la persona si rende conto di ottenere soddisfazione e piacere da tante cose che vanno oltre il matrimonio, sentendosi anche diversa da come era prima. Frequentemente accade che la persona acquisti più stima in se’ stessa, in virtu’ del fatto che si è dovuta sperimentare anche in prima persona, e comprenda di volere uno stile di vita diverso da quello che faceva durante il matrimonio oppure un altro tipo di relazione rispetto a quella che aveva con l’ex-partner.