La stanza dello psicologo ha sempre avuto una notevole importanza per far avvenire un processo terapeutico di cura e trasformazione. Questo fin dal 1891 quando a Vienna, al numero 19 della Bergasse, Sigmund Freud aveva adibito nella sua casa una stanza dove eseguiva la nuova tecnica del “prendersi cura”.
L’essenziale non è ciò che riguarda il terapeuta o il paziente ma ciò che avviene tra loro.
Con il termine setting in ambito psicoterapeutico si indica la “matrice funzionale” che media la costruzione della relazione professionale tra paziente e terapeuta, e la rende clinicamente efficace.
Quando si parla di setting si intende, quindi, il set cioè l’ambiente fisico e funzionale all’interno del quale ha luogo la psicoterapia, dalle regole organizzative del “contratto terapeutico” (orario, durata e pagamento delle sedute), e dalle regole relazionali che mediano il rapporto psicologo-paziente. Un famoso paziente di Freud descrive il suo studio così: “Ho conosciuto Freud nel 1910. (…) Ricordo i suoi studi contigui, con la porta di comunicazione aperta e le finestre che si affacciavano in un cortiletto. Lì c’era sempre un senso di pace, di tranquillità. Le due stanze di per sé dovevano sorprendere tutti i pazienti, perchè non ricordavano affatto il gabinetto di un medico…(Gardiner, 1979). Molto tempo è passato da quegli anni e la psicoterapia ha elaborato nuove forme di setting terapeutico che si adattano a diverse tipologie di studio. Non è più il tempo di lavorare solo seguendo il modello psicoanalitico applicato al paziente nevrotico freudiano; le problematiche psicologiche richiedono sempre più di aprirsi verso nuove forme di problemi: effettuare consultazioni con bambini piccoli (0-2 anni), consultazioni psicologiche di coppia, di famiglia, per arrivare alla consulenza psicologica online. Proprio la E-Psychotherapy, psicoterapia elettronica, svolta tramite i siti professionali di psicologi e psicoterapeuti è una forma contemporanea di setting. Si tratta di un fenomeno che è sorto in America intorno alla metà del 900.
Le innovazioni tecnologiche costringono a ripensare la modalità del setting così la stanza dello psicoterapeuta diviene sempre più ricca di relazioni virtuali. Si può semplificare dicendo che spesso si passa dalla stanza dello psicologo al monitor. La psicologia online elabora nuove frontiere, permettendo di effettuare una consulenza psicologica online a gli italiani che vivono all’estero come: Parigi, Londra, Berlino, Colonia, oppure a tutte quelle persone che hanno uno stile di vita itinerante. Il monitor diviene lo studio dello psicologo online italiano che esegue via Skype la consulenza psicologica nel rispetto della privacy e del codice deontologico degli psicologi in un contesto non giudicante, silenzioso ed attento.