La “crisi di mezza età” frequentemente è associata a molti stereotipi. Comunemente viene identificata con quella fase della vita dove si compiono azioni “folli”: licenziarsi dal posto di lavoro, comprare una macchina sportiva, lasciare il coniuge ecc… Psicologi e psichiatri affermano che il termine crisi per definire tale periodo di vita è inappropriato. Sebbene questa fase della vita possa essere caratterizzata da grave depressione, può anche rappresentare un periodo di grande crescita interiore.
Per questo, dali professionisti, amano, definirla con il termine transizione di mezza età. E’ importante realizzare quando questa transizione non è più una normale fase di vita, ma rischia di trasformarsi in depressione. In questi casi è importante poter chiedere aiuto a esperti del settore. Il modo con cui viene affrontata questa fase dipende da molti fattori, tra cui il sostegno del partner e delle persone care.
Crisi di mezza età: breve definizione
Il termine “crisi di mezza età”, a partire dagli anni ’80, è stato oggetto di un ampio dibattito per gli psicologi-psicoterapeuti interessati allo studio della personalità adulta. Tuttavia fino ad oggi, nei principali manuali sapecialisti, non è mai stata catalogata come una vera e propria categoria diagnostica.
L’età di esordio è variabile; dipende principalmente dalla struttura psichica della persona e dall’aspettativa di vita dell’individuo. In generale per crisi di mezza età si intende un periodo della vita di un uomo ma può interessare, anche la donna, in cui il fisiologico decadimento fisico ed intellettivo porta il soggetto a non sentirsi più in grado di reggere i soliti ritmi lavorativi, sessuali e sociali.
L’accettazione di tutto ciò, nella maggioranza degli uomini, è un processo molto difficile che può portare ad una vera e propria depressione oppure ad una forte frattura mentale che porta alla ricerca di fuga. La prima cosa ad esser messa in discussione è il rapporto di coppia e si assiste al calo del desiderio sessuale, la moglie o compagna viene vissuta con insofferenza ed angoscia. L’insoddisfazione comincia a farsi sentire con atteggiamenti di “evitamento”: si cercano interessi fuori delle mura domestiche, si tira tardi con gli amici, si cerca in ogni modo di sentirsi più giovani e di mettersi alla prova per provare a sé stessi di “essere ancora in grado di”.
Cause: una breve panoramica
Di norma questa fase tende a verificarsi in concomitanza con eventi particolarmente significativi della vita, tra cui la laurea del figlio, la nascita di un nipotino, la morte dei propri genitori ecc… Qualsiasi evento che può ricordarci che “il tempo passa”. Secondo alcuni psicologi in realtà, le cause della crisi di mezza età, vanno ricercate in come ci si “sente dentro”: si invecchia se ci si sente vecchi. Insomma, tralasciando eventuali patologie, la crisi di mezza età dipenderebbe solamente da una errata percezione di tipo psicologico legata alla personalità piuttosto che ad un vero e proprio calo fisico.
Sintomi
Il primo segno è quello di trovarsi a disagio nel non capire le nuove generazioni e lamentarsi che “i giovani sentono musica e vedono film stupidi”, sviluppare frustrazione verso le innovazioni ed una maggiore dipendenza dai riposini pomeridiani. Sentirsi vecchi è la prima via per invecchiare sul serio!
Tra gli altri sintomi, possiamo trovare l’odio, mai provato prima, per i luoghi affollati e rumorosi, il focalizzarsi sui propri dolori alle articolazioni ed avere la tendenza a parlarne sempre in pubblico, sviluppare delle piccole manie o ossessioni. O ancora lamentarsi di tutto e tutti e ricercare ossessivamente prodotti anti-invecchiamento come cosmetici ed integratori. Altro sintomo è pensare sempre al passato con malinconia e credere che ormai i momenti più belli della vita sono già stati vissuti e persi. Infine può nascere una sorta di invidia – prima mai provata – per le generazioni più giovani, con idee ossessive sul tipo “se fossi io al posto di quel giovane mi divertirei di più”.
Tuttavia sta prendendo sempre più forza la teoria secondo cui la crisi di mezza età non sia altro che una normale fase della vita. Qesta teoria non parla di crisi ma di transizione di mezza età per indicare che questo periodo è semplicemente un’altra normale transizione verso una diversa fase della vita. Infatti nella mezza età, le persone spesso rivalutano priorità e obiettivi.
Quando la crisi di mezza età si trasforma in depressione
Non tutti sono in grado di affrontare la transizione di mezza età con facilità. E’ necessario, quindi, essere consapevoli dei sintomi che caratterizzano la depressione, come:
-cambiamento delle abitudini alimentari;
-cambiamento delle abitudini legate al sonno, stanchezza;
-pessimismo o senso di disperazione;
-irrequietezza, ansia o irritabilità;
-senso di colpa, senso di impotenza o di inutilità;
-perdita di interesse nelle attività un tempo considerate piacevoli;
-pensieri autolesivi;
-dolori fisici come mal di testa o disturbi gastrointestinali che non rispondono al trattamento.
Quando la crisi di mezza età si trasforma in depressione cosa può essere di aiuto?
La psicoterapia cognitivo-comportamentale così come la prescrizione di farmaci antidepressivi possono contribuire a trattare la depressione. In uno studio pubblicato sul Journal of Consulting and Clinical Psychology, i ricercatori dell’Università di Stanford hanno messo a confronto farmaci, psicoterapia o la combinazione di entrambi su più di 656 persone che soffrivano di depressione cronica. Hanno scoperto che la combinazione di entrambi gli elementi, ovvero farmaci e psicoterapia, comportava una più rapida e completa remissione della depressione cronica.
Nel caso in cui la depressione sia di lieve entità, un approccio singolo può essere sufficiente. Per maggiorni informazioni contattami tramite il form del mio sito.