Spesso le mamme lavoratrici che si trovano costrette a lasciare il bimbo all’asilo nido per andare a lavoro sono assalite da un nodo alla gola che cela un profondo senso di colpa.
Ma essere mamma e lavoratrice è un binomio possibile? Stare a casa è sempre la scelta migliore?
Rispetto a tale argomento ci sono diverse posizioni: c’è chi sceglie di andare a lavoro destreggiandosi tra le faccende domestiche e i bimbi, chi vorrebbe dedicarsi esclusivamente alla famiglia ma non può per varie necessità, e chi senza alcun rimpianto si dedica esclusivamente alla famiglia e alla crescita dei figli. Naturalmente, in ogni scelta, ci sono dei pro e dei contro. Il senso di questo articolo è provare a sfatare alcuni miti inirenti la possibilità di crescere figli sereni quando la mamma lavora ed alleviare quel senso di colpa che la assale.
Frequentemente al rientro al lavoro le mamme devono stare attente a riconoscere alcune trappole mentali: la mamma che fa tutto bene non esiste e non puoi occuparti di ogni cosa da sola.
Indubbiamente per vivere serenamente il lavoro e farlo vivere bene ad il proprio piccolo è importante aiutarlo a superare il distacco costruendo con lui un buon legame. Indubbiamente il bimbo sente la mancanza della mamma ma imparare a vivere al meglio i momenti trascorsi insieme permette di essere una buona mamma e di farlo crescere sereno. E’ importante trasmettere che volersi bene non è stare sempre insieme.
Stare qualche ora senza la mamma spinge il bimbo ad attingere alle proprie risorse per cavarsela nelle difficoltà. Imparando a contare su sè stesso e sulle proprie forze aguzza l’ingegno e diventa autonomo e sicuro.
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