“Non siamo mai così privi di difese come nel momento in cui amiamo” (Sigmund Freud)
John Bowlby (1907) è stato indubbiamente il più grande sostenitore e studioso dell’attaccamento, partendo dal presupposto che “è parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba”.
Tale concetto riveste un ruolo importantissimo nelle relazioni tra gli esseri umani, dalla nascita alla morte ed è il motore centrale delle relazioni di coppia. Quando il nostro partner non è emotivamente disponibile ci sentiamo soli ed indifesi, venendo assaliti da emozioni come rabbia, tristezza e soprattutto paura. Questo accade perchè la paura è il sistema di allarme innato e si attiva quando si percepisce l’imminenza di un pericolo. Perdere la connessione con i nostri cari mette a repentaglio il nostro senso di sicurezza. Inoltre la capacità di amare ed essere amati fiorisce quando decade l’eccessivo amore verso sè stessi.
Imparare a bilanciare l’attenzione verso sè stessi e verso gli altri è un passo molto importante nello sviluppo dell’essere umano e nella relazione d’amore perchè permette la reciprocità e l’empatia, caratteristiche essenziali per la vita di coppia.
La vita di due amanti può essere paragonata a quella di due equilibristi su una corda. Quando iniziano a soffiare i venti del dubbio e della paura, se i due vanno in panico e si aggrappano l’uno all’altro o si muovono inaspettatamente cercando di proteggersi, accade che la corda oscilla di più e l’equilibrio si fa precario. Per stare sulla corda, invece, i due equilibristi devono regolare le loro mosse sulla base di quelle dell’altro, rispondendo reciprocamente alle emozioni. E’ proprio dalla connessione dei due che nasce l’equilibrio reciproco.
Ascoltare e sviluppare le emozioni chiave di ciascun membro della coppia è essenziale per il cambiamento. Durante una crisi di coppia i due partner sono intrappolati in una spirale che li porta sempre più giù e distanti l’uno dall’altro. E’ come se i due partner si concentrassero solo sull’ultima rispostata che li ha feriti o sulla propria reazione. In realtà è importante comprendere tutto il processo che accade per poterlo interrompere. Paragonando tutto ciò ad una partita di calcio, è come se dovessimo imparare a guardare l’intera partita non soffermandosi solo su un goal o su un errore commesso dal portiere.
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